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lunedì 30 marzo 2015

SACRA FAMIGLIA...SIMBOLI E SIGNIFICATO....SIMBOLI

SACRA FAMIGLIA...SIMBOLI E SIGNIFICATO




Di solito la Natività, viene rappresentata con la Sacra Famiglia che dimora in una stalla, ma quella originale, veniva raffigurata albergante in una grotta (il simbolismo non è il medesimo). La grotta rappresenta il Santo Graal, o il Calderone magico, la coppa che contiene la vita, l'utero Divino: in esso avviene la metamorfosi spirituale. Esso contiene Giuseppe (il Padre Divino), la Madonna (lo Spirito Santo), la versione della Madre Divina, auto-generante) e il figlio (il nuovo corpo spirituale, Divino, che ognuno deve generare per potersi riconoscere come “Divinità”); oltre ad essi vi sono il bue, rappresentante le passioni letargiche, la passività che si fa guidare dagli istinti animali e l'asinello, che rappresenta l'ignoranza e la caparbietà, entrambi inginocchiati di fronte al nascituro Divino.
I tre Re Magi, rappresentano la regalità (grazie al simbolo dell'oro), la vita eterna (rappresentata dalla mirra poiché veniva usata per l'imbalsamazione oltre al fatto di essere un attributo Lunare) e l'incenso (che rappresenta la purezza dello spirito e degli intenti, con attributi Solari). La Grotta diviene la mangiatoia poiché i preti volevano staccarsi dai simbolismi pagani, almeno in parte, perché necessitavano inculcare nella mente della gente un valore diverso cioè le umili origini, questo per avvicinare il volgo, di ieri e di oggi, e farlo schiavo mentalmente con più facilità, penetrando nella psiche e nella immaginazione dei contadini (si deve sapere che fino a un certo periodo della fine del Medioevo, i ricchi consideravano disdicevole che “il figlio di Dio” venisse raffigurato in una grotta poi invece le autorità ecclesiastiche misero d'accordo un po' tutti usando altri simboli e facendoli accettare a forza, come sempre avevano fatto).

PANE...NUTRIMENTO SPIRITUALE..............SIMBOLI





PANE......IL  NUTRIMENTO  SPIRITUALE





 ""Allora il signore disse a Mosè:
Ecco,io sto per far piovere pane dal cielo per voi""""
(esodo,16,4)

Se sul piano profano il pane costutisce l'alimento di base,l'unico cibo del povero o del prigioniero, sul piano sacro è considerato il nutrimento spirituale che sopra ogni altro incarna l'esseziale. Fortemente investito di significato,in ambito cristiano il pane compare due volte in modo particolarmente significativo:nell'episodio evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci e nella cerimonia dell'Eucarestia, in cui il pane è assimilato alla vita e al corpo di cristo.Il pane è anche il nutrimento chiesto nella preghiera del PADRE NOSTRO.   Nella sua analisi dei sogni,Aeppli dice che per chi sogna il pane senza avere fame fisiologica esso significa nutrimento spirituale o più in generale nutrimento psichico di origine naturale. Noi preghiamo dio affinche ci da il nostro pane quodidiano,cioè tutto ciòdi cui abbiamo bisogno. Di conseguenzail pane significa molto,ma sempre e solo ciò che è strettamenta necessario;il lussoè escluso.Il pensiero superstizioso si sosuisce al simbolismo religioso con la credenza che vuole che porti male buttar via o far spreco del pane. Poichè si tratta di un nutrimento sacro, ogni brutta azione  che coinvolga il pane rischia di essere punita e  di attirare  sul suo autore le noie peggiori. La superstizione che vuole che il pane non sia mai posato a rovescio  ha storicamente a che vedere con la figura del boia. Questi ultimi incutevano cosi tanto timore che nessuno dovevano posare la mano su un oggetto che quelli  avevano toccato o che semplicemente  era il lorodestino. il fornaio metteva cosi a rovescio il pane destinato al boia, per evitare una simile disaventura  alle persone oneste. In occassione delle feste per la Pasach ,gli ebrei, rispettando i precetti divini e in ricordo della liberazione del popolo ebreo, consumano tratizionalmente il pane azimo.""Per sette giornivoi mangerete  azimi.Già dal primo giorno farete sparire il lievito dalle vostre case,perchè chiunque mangerà del lievito  dal giorno primo al giorno settimo,quella persona sarà eliminata da israele.""(esodo12,15)
Nella tradizione egizia e greco romana, il pane era ugualmente considerato un alimento sacro. In, Egitto i morti ricevevano  al loro arrivo nell'aldila l'acqua e il pane  di benvenuto, offerti loro dalle dee Hathor o Neit. In Grecia e a Roma i misteridi Cibele comprendevano vari riti iniziatici, tra i quali la comunione col pane di immortalità e il vino consacrato(culto che del resto ha indubbiamento ispirato l'Eucarestia cristiana).

MIRTO PIANTA DELL'AMORE...................SIMBOLI




MIRTO PIANTA DELL'AMORE.....



Il mirto (o mortella) era una delle piante simboliche più importanti dell’antica Roma, e secondo Tito Livio l’Urbe era nata nel punto dove era spuntato l’arbusto.
Due le varietà di mirto: il rosso quello più diffuso è famoso per le sue bacche, il bianco apprezzato invece per i germogli. Elemento tipico della macchia mediterranea, era considerato una rappresentazione dell’amore per eccellenza, sia sacro che profano. Con una corona di mirto, simbolo dell’unione coniugale, chiamata “coniugalo” si adornava la sposa il giorno delle nozze.
Le donne che partecipavano alle feste in onore della Venere Mirtea se ne cingevano le braccia, il capo e le caviglie, ritenendolo un potente afrodisiaco in grado di sollecitare il desiderio e favorire gli incontri. Tra gli amanti c’era l’uso di cogliere rami di mirto al solstizio d’estate per stringere un patto di reciproca fedeltà.
Se il medico Discoride (I sec.) lo riteneva efficace contro molte malattie, i più ne evidenziavano le virtù aromatiche, considerandolo pregiato al pari delle essenze più preziose.
Poiché i poeti latini che avevano cantato l’amore erano stati incoronati con mirto, nel linguaggio poetico italiano il termine “mirto” divenne metafora di sentimento amoroso, come testimonia il Foscolo scrivendo “secco è il mirto” riferendosi ad un amore sopito.
Nell’antichità questo era anche un arbusto che identificava la supremazia, perché nel colonizzare i terreni scacciava ogni altra pianta. In riferimento alla sopra citata peculiarità, Plinio ricorda che in occasioni eccezionali il mirto sostituiva l’alloro nelle corone offerte ai comandanti vittoriosi.
L'impiego fitocosmetico della pianta risalirebbe invece al Medioevo, quando con “Acqua degli angeli” s'indicava il liquido distillato di fiori di mirto con cui venivano fatte abluzioni per conservare bellezza e amore.
Il profumo dell’arbusto risvegliava non solo l’eros ma anche la gola, e proprio in campo alimentare, prima dell’arrivo del pepe, le sue bacche erano molto diffuse come ingrediente di salse o per esaltare i sapori della carne, come ricorda lo stesso Apicio

Con il mirto o mortella i Romani aromatizzato inoltre un insaccato che si chiamava “myrtatum”.
L’uso massiccio del mirto arrivò fino al Medioevo, poi le sue qualità vennero dimentica, per tornare ad essere considerate dai contemporanei.
Oggi questo arbusto è reputato un eccellente antisettico, balsamico, disinfettante (oli essenziali), mentre le sue virtù aromatiche trovano esaltazione sulle carni cotte alla brace e nella preparazione del liquore.


ALLORO SIMBOLI E SIGNIFICATI............SIMBOLI


ALLORO SIMBOLO E SIGNIFICATI.....                                             dal latino  laurus
                                                                                                                   la gloria



L'ALLORO simbolo di potere e di potenza e di  gloria,e benedetto dagli deie possiede la virtu di proteggere dal fuoco divino.E nelle campagne, un tempo si riteneva opportuno mettersi un ramo di alloro per protergersi dai fulmini. E le corone di alloro che cingono le teste degli dei o gli imperatori romani costutuiscono un immagine  tradizionale dell'eroismo, del potere e della gloria,
Considerata pertanto una pianta nobile per eccellenza era normale coltivarla nei giardini imperiali e gli imperatori romani si cingevano la testa di Alloro durante i trionfi e le cerimonie come se si trattasse di una preziosa corona.
 Questa usanza si è protratta fino al Medio Evo e nel Rinascimento ma ad essere incoronati o "laureati" come si diceva, non erano più i sovrani ma i giovani poeti ed i letterati.. Il termine attuale di "laurea" deriva proprio da questo riconoscimento. Nella fasce meno agiate della popolazione,quelle contadine,treramoscelli di alloro venivano legati con un cordicino rosso,alfine di propiziare la maturazione del grano e l'abbondanzamdelle messi. si pensava anche che fosse in grado di dare benessere tant'è che alcune persone più superstiziose, usino ancora oggi posizionaredelle foglie di alloro sotto il cuscino. L'anticchita greca attribuiva all'alloro molte proprietà ,tra cui  quella di far diventare veggenti e di ispirare sogni premotitori. gli indovini masticavano foglie di alloro esattamente come la pizia di DELFI e le bruciavano per provocare un fumo enebriante prima di dare i  loro oracoli.  

L'ALLORO E LE SUE VIRTU...PIANTE OFFICINALI





PROFILO BOTANICO E FARMAGNOSTICO
L'ALLORO E LE SUE MILLE VIRTU......

   

 

 

 

 

 

Famiglia: Lauraceae
Genere e specie
: Laurus nobilis L.
Etimologia
: Si ritiene che il termine laurus derivi dalla radice latina laudari (lodare) per evidenziare le proprietà curative della pianta "lodate" già dagli antichi.

Nomi volgari
: Lauro, lauriano, melauro, dafnia.
 
Nomi stranieri: Laurier-Tree, Baye-Tree (Ingl.);Laurier commun, Laurer sauce, Laurieri d'Apollon (Fr.); Laurel commun (Sp.); Lobeer-baum (Ted.); Yue Gui Shu (Cina);Gudatvak (India).
Curiosità: La mitologia greca racconta che Apollo, dio della medicina, si era innamorato della ninfa Daphne senza esserne corrisposto.
Un giorno Daphne, inseguita da Apollo sul punto di esserne corrisposto, raggiunta invocò l'aiuto del padre (Peneo) che, per sottrarla al suo persecutore, la trasformò in pianta di alloro.
Il dio, addolorato, dichiarò la pianta sacra e concesse le fronde soltanto ad insigni poeti ed eroi.
Infatti con le ghirlande d'alloro si usava ornare la fronte dei vincitori olimpionici, imperatori e poeti; ancora oggi, agli studenti che concludono gli studi universitari, si conferisce la "laurea" (idealmente la corona d'alloro).
L'aggettivo specifico "nobilis", che accompagna il lauro, si riferisce alla grande considerazione in cui era tenuto.
Habitat e distribuzione: Originario dell'Asia minore. Ha un'area di diffusione che comprende tutta l'Europa meridionale. Preferisce terreni soleggiati e ricchi. Macchie a laureto si trovano in Corisca, Istria, Grecia. In Italia lo troviamo spontaneo nelle zone in cui vive l'olivo e in particolare in Liguria, Maremma Toscana e Laziale, Campania e Sardegna.
Parti utilizzate: Le foglie e i frutti.
Quando si raccoglie: Le foglie sono più ricche di principi attivi in primavera, mentre i frutti in autunno, a completa maturazione.
Come si conserva: Foglie e frutti si essiccano all'ombra in luogo ben aerato e si conservano in vasi di vetro. Conservati troppo a lungo perdono progressivamente aroma e proprietà.
Coltivazione: L'alloro ama terreni ricchi, con buon drenaggio e soleggiati. Viene utilizzato come pianta ornamentale nei giardini e nei parchi, adatto per formare siepi e boschetti. Si riproduce per seme che va interrato a 3 cm di profondità a fine inverno; per talea di grossi rami defogliati (2-3 cm di diametro) in autunno e per propaggine dei rami inferiori nella tarda estate o all'inizio dell'autunno. Nemici dell'alloro sono il freddo eccessivo, le infestazioni di cocciniglie che danneggiano le foglie e gli afidi che con le loro punture, causano vegetazioni deformi. Oltre al laurus nobilis tipico esistono altre specie ornamentali quali il L.N. augustifolius a foglie molto strette, il L.N.aurea con foglie dorate e il L.N. ondulata , con margine particolarmente ondulato.
Portamento: E' una pianta arborea sempreverde che può raggiungere i 10 mt di altezza. La corteccia è liscia e grigia tranne nei giovani rami dove si presenta verde.
Foglie: Sono intere, persistenti, coriacee, alterne, ellittico-lanceolate, glabre, aromatiche, con margine ondulato, di colore verde-lucente nella pagina superiore, verde opaco inferiormente e brevemente spicciolate.
Fiori: Sono piccoli, di colore giallo-verdastro, raggruppati in ombrelle all'ascella delle foglie e circondate da un involucro. I fiori maschili portano da 8 a 12 stami con antere deiscenti per opercoli a coperchietto; i fiori femminili un gineceo monocarpellare con ovario supero monoculare e stigma trilobo.
Frutti: Sono delle drupe ovoidali aromatiche, che a maturazione assumono un colore nero-bluastro lucente contenente un grosso seme con due cotiledoni ricchi di sostanze grasse.
Componenti principali: Le foglie contengono un O.E. che risulta generalmente costituito da :cineolo, a pinene, linaiolo, geraniolo, engenolo, fellandrene, metilengenolo, eucaliptolo, acido caprinico, valerianico, acetico, sostanze amare e tanniche. Le drupe maturate e disseccate contengono una forte presenza di oli grassi (25-30%), canfora, zuccheri, sostanze amare, gomme e l'1% di O.E. di composizione simile a quello delle foglie ma con preponderanza di cineolo, tracce di metileugenolo.
FITOESTRAZIONI
USO INTERNO
Infuso di foglie: 2-3 foglie in 100 ml di acqua bollente; tenere in infusione 10'; 2-3 volte al dì.
Decotto di foglie: 2-3 foglie in 100 ml di acqua fredda, fare bollire 3' e lasciare macerare per 10'; 1-2 volte al dì.
Decotto di frutti: 5-8 gr di drupe per 1 lt di acqua; bollire 1'; lasciare macerare per 10', 2-3 tazze al dì.
Polvere di frutti: mezzo cucchiaino in una cialda, prima dei 2 pasti principali.
Tintura: 20 gr di frutti in polvere, in 100 ml di alcool a 60° a macero per 15 giorni. Dose: ½ cucchiaino, fino a 3 volte al dì prima dei pasti.
Sciroppo: (da somministrare dopo i 4 anni di età): in ogni 100 ml di acqua, si sciolgono a fuoco moderato, 180 gr di zucchero integrale, ad ogni 100 ml di soluzione così ottenuta si aggiungono a freddo, 50 gr di tintura di frutti di alloro.
E' preferibile che lo sciroppo così ottenuto venga diviso in piccoli contenitori di vetro da tenere nello scomparto verdure del frigo.
Liquore di frutti: versare in acqua bollente 1 kg di frutti maturi (neri) di alloro e mantenerli in infusione per 2 ore per sgrassarli; dopo si asciugano e si versano in un vaso contenente 1 lt di alcool a 95° e si lasciano macerare per 1 mese agitando ogni giorno. Alla scadenza vi si versa a freddo uno sciroppo preparato con 1 lt di acqua e 750 gr di zucchero integrale; si mescola per qualche minuto e si filtra.
Si tappa e si serve dopo una stagionatura di 3 mesi. E' efficace nel raffreddore.
Liquore di foglie: mettere in un fiasco 50 foglie di alloro sbriciolate e 1 lt di alcool a 95° e lasciare macerare per 28 giorni agitando quotidianamente.
Trascorso questo periodo si versano in 1 lt e mezzo di acqua calda 750 gr di zucchero integrale e si mescola.
Quando lo sciroppo è a t. ambiente, si aggiunge l'alcool con le foglie e si lascia riposare una settimana.
Dopo di che si filtra, si tappa e si serve freddo, dopo una stagionatura di 2 mesi.
E' un ottimo digestivo.
USO ESTERNO
Olio essenziale: è ricavato dalla distillazione in corrente di vapore delle foglie essiccate e dei rametti. Si può ricavare un O.E. anche dalla distillazione delle drupe.
Unguento laurino: frantumare una certa quantità di frutti secchi di A., versarli in un'adeguata quantità di acqua e bollire per 30'.
Si lascia raffreddare e si vedrà galleggiare dell'olio che si raccoglierà col contagocce e si mescolerà con un egual peso di strutto fresco fino ad ottenerne una pomata omogenea.
Il famoso Balsamo Fioravanti si ottiene aggiungendo all'unguento laurino poche gocce di O.E. di cajeput, ginepro e trementina e viene usato per frizionare soprattutto nella pratica veterinaria. (G. Negri).
Oleolito di foglie: sminuzzare finemente 100 gr di foglie secche di A. e macerare per 24 ore in 100 gr di alcool a 95°.
Versare il tutto in 1 litro di olio d'oliva e cuocere a bagno-maria a fuoco moderato per 6 ore.
Colare e conservare in una bottiglia di vetro scuro al freddo.
Oleolito di frutti: versare gr 200 di frutti di alloro frantumati in un contenitore di vetro scuro contenente 1 lt di olio d'olive; si consigliano 15 giorni di macerazione esponendo il vaso al sole o in mancanza vicino ad una moderata fonte di calore.
Decotto di foglie per bagno e pediluvio: mettere un pugno di foglie di alloro in una pentola di acqua fredda e fare bollire a fuoco lento per 20'.
Questo decotto va quindi versato o nell'acqua della vasca da bagno o nel catino per il pediluvio.
Si può utilizzare anche l'O.E. diluendone 20-25 gocce nell'acqua da bagno.
IMPIEGO TERAPEUTICO
E' una pianta molto impiegata dalla tradizione popolare in un vasto campo di disturbi interni ed esterni ma soprattutto a carico dell' apparato gastroenterico e respiratorio.
Gli estratti possiedono le seguenti principali attività: digestive, antispasmodiche, antisettiche, espettoranti, diuretiche, emmenagoghe, antireumatiche.
Medicina Ayurveda: ha un'azione calmante su Vata e Kapha, ma stimolante su Pitta e Agni.
Medicina Cinese: i meridiani destinatari sono polmone, cuore , loggia stomaco-milza.
USO INTERNO
Digestivo: la presenza nelle foglie di sostanze amare e di O.E. induce con meccanismo misto (chimico e nervoso riflesso) un aumento della secrezione salivare e gastrica e quindi un miglioramento delle capacità digestive e assimilative del soggetto.
Una tazza dell'infuso di foglie prima dei pasti principali per 2-3 settimane; si può ripetere ogni 2 mesi.
Ovviamente è basilare rivedere criteri alimentari, stile di vita e pensare positivamente.
Nell'influenza e nel raffreddore: la polvere dei frutti disseccati o anche il liquore dei frutti di lauro.
Nelle mestruazioni dolorose: 2 tazze al giorno di infuso foglie per una settimana prima e durante le mestruazioni.
Antispasmodico del tratto digerente: si può utilizzare da solo o come componente di questa efficace miscela: Melissa foglie gr 40 Basilico foglie gr 30 Alloro foglie gr 20 Timo foglie gr 20 Tre cucchiai di miscela in infusione in ½ litro di acqua. Bere una tazza prima e dopo i pasti.
Nella bronchite acuta: entra come importante componente in questa valida formula: Alloro frutti, poligala radice, issopo sommità, menta piperita foglie: di ognuno gr 30. infusione di 1 cucchiaio di miscela per tazza di acqua bollente. Bere tre tazze al dì.
Antisettico cavo oro faringeo: gargarismi decotto foglie, più volte al giorno.
Attività nel bacillo di Koch: P. Vittorio Baroni ipotizza, sulla scorta di personali esperienze, che gli O.E. di alloro eserciterebbero una buona azione solvente sulla protezione cerosa del bacillo di Koch, il quale, privato del rivestimento e indebolito diverrebbe una sorta di vaccino vivo attenuato.
Per tale scopo il Baroni suggerisce l'uso dell'oleolito dei frutti di alloro per via interna ed esterna: nella 1^ modalità si parte da un dosaggio di 1 goccia al giorno, aumentandone il n. ogni giorno di 1 goccia fino ad arrivare a un numero massimo di 15-30 al giorno; nella 2^ modalità l'oleolito, per ottenere un effetto potenziato viene utilizzato mediante massaggi lenti nei punti più colpiti.
Avvertenze e controindicazioni: l'O. E. causato con moderazione sia a causa dei possibili effetti narcotici attribuiti al metileugenolo e sia perché può provocare dermatiti allergiche da contatto in soggetti predisposti.
Non bisogna confondere le sue foglie e frutti con quelle del lauroceraso che sono tossiche.
Lo sciroppo non va usato in caso di lesioni interne (Baroni).
Le donne in gravidanza dovrebbero evitarne l'assunzione in quantità medicinali; anche se non è stata riscontrata la presenza di stimolatori uterini la pianta è stata usata per migliaia di anni con questo scopo (M. Castleman).
USO ESTERNO
Traumatologia sportiva e accidentale: L'oleolito dei frutti è efficace nelle ecchimosi, strappi, stiramenti muscolari, contusioni.
Reumatismo articolare: per un rapido sollievo, massaggiare con l'unguento laurico le parti affette dai dolori reumatici.
Bagno tonificante: per godere di un bagno profumato, deodorante e stimolante, versare il decotto di foglie nell'acqua calda della vasca da bagno, restare immersi almeno 15', frizionare il corpo e infine fare una doccia tiepido-fredda e asciugarsi con un asciugamano ruvido.
Pediluvio: versare il decotto di foglie in un catino con acqua calda e immergervi i piedi per almeno 10 minuti. Va bene per piedi maleodoranti, stanchi e con sudorazione eccessiva.
Azione epitelifera: i fitoestratti stimolano la proliferazione dell'epitelio a seguito di lesioni e irritazioni della cute e si oppongono ai processi degenerativi a carico dell'epitelio di qualsiasi distretto (Lisetta Landoni). Infuso decotto delle foglie soprattutto in cataplasmi.
Antisettico respiratorio: per via inalatoria si utilizzano 10-15 gocce di O.E. in mezzo litro di acqua calda.
USO GASTRONOMICO
Le foglie di alloro aggiunte ai cibi hanno proprietà stimolanti la digestione, eupeptiche, carminative.
E' utile per es. a fine cottura dei legumi, aggiungere un po' di foglie di alloro.
Le drupe seccate si possono usare grattugiate come la noce moscata (Lientaghi): sono toniche, stimolanti e antisettiche, utili nelle dispepsie atoniche e nelle bronchiti.
I frutti di alloro sono usati come aromatizzanti nella composizione di alcune birre inglesi.
L'A. si usa anche come antiparassitario naturale contro gli insetti dai cereali e dai legumi; basta mettere qualche foglia nei contenitori di vetro.esercita inoltre un effetto repellente, per via del cineolo, sugli scrafaggi, a tal scopo spargere alcune foglie sbriciolate attorno agli armadietti della cucina.
BIBLIOGRAFIA

  • G. Negri, Nuovo Erbari figurato, Ed Hoepli

  • R. Colcos, Tornare alla natura, Club degli Editori

  • AA.VV., Erbe secondo natura, Ceratti Editore

  • Primieri, I liquori in casa, De Vecchi Editore

  • U. Boni- G. Patri, Le Erbe Fabbri Editori

  • J. Valnet, Fitoterapia, Ginex Editori

  • M. Castelman, Le erbe curative Tecniche nuove

  • P. Vittorio Baroni, Dodici piante per i mali del secolo, ed Cantagalli – Siena

  • N. Valerio, L'alimentazione naturale, Mondatori editore

  • M. Messeguè, Il mio erbario, Mondatori Editore 

ACHILLEA................PIANTE OFFICINALI


NOME SCIENTIFICO:
Achillea millefolium, achillea, millefoglio
FAMIGLIA:
Composite
DESCRIZIONE:
Questa erbacea perenne rustica, assai diffusa e conosciuta, � detta millefoglio perch� presenta foglie sfrangiate, simili a un pizzo, che si staccano direttamente da un fusto rigido e non ramificato, sulla sommit� del quale si schiudono, in estate, i piccoli fiori caratterizzati da un profumo acre
.
FUSTO:
Eretto, spigoloso, cavo, il fusto dell'Achillea millefolium pu� sfiorare il mezzo metro d'altezza; in altre variet� pu� essere strisciante e adatto per giardini rocciosi o alto pi� di un metro e perfetto per costituire lo sfondo in un bordo misto. Considerati a lungo sacri gli steli dell'achillea erano usati in Cina per consultare il libro dei mutamenti (il famoso I Ching): gli steli venivano lanciati in aria e a seconda di come si disponevano toccando terra si interpretava il responso.

FOGLIE:
Di un bel colore grigio verde, gradevolmente aromatiche, ricche di vitamine e sali minerali, le foglie dell'achillea ricordano per il disegno quelle delle felci. Alcune foglie fresche tritate ed aggiunte al mucchio della composta ne accelerano notevolmente la maturazione.

FIORI:
L'achillea comune presenta in estate piccoli fiori bianchi, di un bianco opaco, talora sfumato di rosa, riuniti in ombrelle poste sulla sommit� degli steli e dotati di un profumo tipico e pungente. Altre variet� di achillea vengono coltivate per la bellezza delle infiorescenze gialle o rosse, sempre adatte al taglio e ad essere essiccate.

HABITAT:
In campagna nei soleggiati spiazzi erbosi, lungo i viottoli e al margine dei boschi, vive in tutta l'Europa, come in gran parte dell'Asia e dell'America l'achillea millefoglio, pianta tanto adattabile quanto ricca di qualit�. COLTIVAZIONE:
ESPOSIZIONE:
L'achillea ama il sole, ma tollera anche una posizione a mezz'ombra, purch� il terreno sia ben drenato.
RIPRODUZIONE:
L'achillea ama il sole, ma tollera anche una posizione a mezz'ombra, purch� il terreno sia ben drenato.

CRESCITA:
Non sono molte le cure da dedicare a questa robusta erbacea: si deve solo tener presente che desidera avere attorno al cespo una trentina di centimetri di terreno, e che solo se le sommit� sfiorite vengono eliminate si avr� una seconda fioritura. L'achillea vive anche in vaso, ma solo se questo � tenuto all'aperto.
RACCOLTA:
Il periodo migliore per la raccolta � la piena estate, quando cominciano ad essiccare sia le foglie che i fiori: questi vanno raccolti proprio quando il sole � cocente e il loro potere aromatico e terapeutico � massimo.
CONSERVAZIONE:
Una volte essiccate all'ombra le foglie e i fiori di achillea si conservano in scatole o vasi a chiusura ermetica.
PROPRIETA':
IN CUCINA:
Chi ne apprezza il sapore amarognolo e piccante pu� tritare le foglie giovani nelle insalate o sui formaggi freschi.
BELLEZZA:
L'achillea combatte la tendenza della pelle ad arrossarsi e la couperose; per ottenere un tonico con queste caratteristiche � necessario lasciare in infusione per mezz'ora fiori e foglie di achillea in mezzo litro d'acqua, immergere nell'infuso una garza e applicarla quindi sulla pelle del viso per un quarto d'ora.

SALUTE:
Erba medicinale per eccellenza l'achillea � particolarmente efficace nel risolvere i disturbi femminili: una tisana di achillea (un cucchiaino d'erba in una tazza d'acuqa bollente) presa quotidianamente al mattino regolarizza il ciclo mestruale e attenua i fastidi della menopausa. Il millefoglio ha inoltre indiscusse propriet� depurative, stimolanti ed emostatiche: il succo fresco della pianta applicato sulle ferite agisce come disinfettante e antiemorragico, ma poich� pu� causar

e reazioni allergiche conviene dapprima applicarlo su una zona limitata e osservarne l'effetto.
CURIOSITA':
Questa benefica erbacea attraverso alcune sostanze secrete dalle sue radici aumenta la resistenza alle malattie delle piante che le stanno attorno, per cui conviene metterla a dimora qua e l� nel giardino e nell'orto. Chi ne pu� raccogliere una notevole quantit� con cui fare un infuso concentrato da usare per innaffiare ha a disposizione un buon fertilizzante naturale. Un tempo i contadini avvolgevano i manici degli attrezzi di lavoro con gambi di achillea per averla sempre a portata di mano nel caso di punture di insetti o piccole ferite durante il lavoro.






ANIMA


Il lavoro magico è compiuto dall’Anima che, quale potente entità, usa queste forze per le seguenti ragioni:            
1. Solo l’Anima ha una diretta e chiara comprensione del proposito creativo e del Piano Divino.            
2. Solo l’Anima, la cui natura è Amore intelligente, può essere depositaria della Conoscenza, dei simboli e delle forme necessarie per compiere il lavoro magico.             3. Solo l’Anima ha il potere di operare in tutti e tre i mondi contemporaneamente, pur rimanendo scevra di attaccamento, e quindi libera karmicamente dai risultati di tale lavoro.            
4. Solo l’Anima ha la coscienza di Gruppo ed è mossa da proposito puramente interessato.            
5. Solo l’Anima può vedere la fine fin dal principio, con l’occhio della visione interiore, e può mantenere salda l’immagine fedele del lavoro compiuto.
(R. Assagioli)

venerdì 27 marzo 2015

TRADIZIONI USANZE PER LA FESTA DI S. GIUSEPPE A RIBERA ......



Salve a tutti coloro che vogliono seguire il mio blog.
Con la mia famiglia siamo andati per qualche giorno in sicilia per la precisione a Ribera in provincia di Agrigento nei giorni di S.Giuseppe,a trovare degli amici di mio figlio.Per mia sorpresa siamo capitati durante il priodo dei festeggiamento di S.Giuseppe che durano circo una 10 di giorni una festa molto bella ricca di simboli e piatti tradizionali molto semplice e molto gustosi.I festeggiamenti del santo iniziano alcuni giorni precedente del 19 marzo con ""L'ADDAURU""cioe dell'ALLORO , un usanza che ancora oggi in modo meno sentita si usa..Di preciso si tratta di una inponente cavalcata con in mano rami di ALLORO tutti adornati con nastrini colorati, che girano per le vie delpaese ,viene chiamata"" LA CRAVACATA DI L'ADDAURU""la cavalcata dell'alloro. Di solito i cavalerizzi detti pure""BURGISI"" cioe agricoltori facoltosi del paese che fecevono  a gara a chi sfoggiava l'abbigliamento  più elegante o l'addobbo dei cavalli più sfarzoso o gli stivali più belli per poter vincere il trofeo assegnato da una apposta commissione.Poi la sfilata viene seguita dalla ""LA STRULA""un altissimo carro trainato dai buoi con l'immagine di S. GIUSEPPE al centro del carro ricoperta di foglie d'ALLORO e di ""PURGIDDATA""cosi detto pane diS.GIUSEPPE anticamente la ""STRAULA "" era adornata pure con rami diMIRTO oltre all'ALLORO. Il gorno 19 il goirno di S GIUSEPPEsi apre con la trdizionale""ARBURATA"" cioe con lo sparo di ""LI MASCUNA""  cioe lo sparo di fuochi d'atificio che accompagnati da  bande musicali per le vie del paese ,la sera vengono illuminati con festose luminarie ad arco, il momento maggiore interesse viene verso mezzogiorno , quandoil gruppo di pellgrino raffiguranti LA SAGRA FAMIGLIA SEGUITO DAI 12 APOSTOLI vanno a far visita agli ""ALTARI" consistono nell'addobbare una stanza con lenzuole tovaglie e veli e nel preparare numerosi piatti tradizionali del luogo,della tradizione contadine molto semplicia base di verdure legumi farina,senza l'iso della carne,che vengono offerte prima alla SACRA FAMIGLIA ED AGLI APOSTOLI poi a tutti i visitatori presenti. Gli altari vengono curati tutti nei minimi particolari dalle pareti i soffitti con eleganti capi di corredo e da foglie di palme davanti agli ingresso.Viene dato molta importanza all'ALTARE VERO E PROPIO DI S.GIUSEPPE tutto decorato da fiori frutti di ogni genere,ceri,luci, pietanze molto profumate e saporite e molto decorativeCome ""LA PASTA CU LA MUDDICA, LA MPIGNULATA CU LU MEL, LI SFINGI LICARDUNA FRITTI""
,poi mazzetti di finocchietto selvatico fave fresche e secche piselli uova verdure selvatihe e non,frutta secca e frsca e dolci preparate in vari modi. E sopratutto i grossi pile di ""PURCIDDA"" .Ogni ALTARE e un veroe proprio spettacolo di colori profumi sapori di pietanze ,e simboli ricchi di significato ,un vero e propiro laboratorio ALCHEMICO.Inoltre si puo gustare il MINESTRONE DI S.GIUSEPPE ,un vero e proprio pasto caldo fatto con spaghetti spezzati ed atlri tipi di pasta mista verdure vari fave secche,preparato gia dalla mattina presto per stada con i""CASDARUNI""delle grndi pentole di alluminio o di rame, edistribuito in strada a tutti i passanti con buono auspicio. La giornata si conclude con la tradizionale processione solenne del santo per le vie dell paese e gli immacabili fuochi d'artificio

martedì 17 marzo 2015

SE TU NON PARLI...

Se tu non parli
Riempirò il mio cuore del tuo silenzio
E lo sopporterò.
Resterò qui fermo ad aspettare
Come la notte
Nella sua veglia stellata
Con il capo chino a terra
Paziente.

Ma arriverà il mattino
Le ombre della notte svaniranno
E la tua voce
In rivoli dorati inonderà il cielo.
Allora le tue parole
Nel canto
Prenderanno ali
Da tutti i miei nidi di uccelli
E le tue melodie
Spunteranno come fiori
Su tutti gli alberi della mia foresta.

TAGORE

lunedì 16 marzo 2015

il mio blog

 
Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.
~ Kahlil Gibran ~ da Le ali spezzate